Eccoci arrivati alla fatidica lista di fine anno.
Anche questa volta la scelta non è stata per niente facile e fino all’ultimo ho dovuto riascoltare tutti gli album per raggiungere una decisione.
Quindi, bando alle ciance e partiamo.
- Green Lung – This Heathen Land Recensione
- Theocracy – Mosaic Recensione
- KK’S Priest – The Siner Rides Again Recensione
- Wooden Veins – Imploding Waves
- The Anchoret – It All Began With Loneliness Recensione
- Avenged Sevenfold – Life Is but a Dream… Recensione
- Smackbound – Hostage Recensione
- Pristine – The Lines We Cross Recensione
- Air Raid – Fatal Encounter (album ganzissimo)
- DeWolff – Love, Death & In Between (album spettacolare)
Molti altri gruppi mi ero promesso di menzionare.
Penso agli Angra, ai Riverside, ai DGM e altri che, seppur di ottima fattura, non ho ritenuto di inserirli.
Questi sono quelli che mi hanno più sorprendo e letteralmente aperto un modo verso una maggiore conoscenza.
Gli unici che possiamo ritenere come “vecchi” sono i Theocracy e gli Smackbound, dei quali ripropongo una potente Razor Sharp.